SOPRAVVIVENZA: Il Primo Soccorso

I grandi sforzi ai quali il corpo è sottoposto in una situazione di sopravvivenza, riescono a diminuire la sensazione di dolore, ma non bisogna mai trascurate piccoli tagli, abrasioni e vesciche che si possono infettare e portare a patologie molto più gravi.

 


Le principali avversità che possono capitare in una situazione di sopravvivenza sono: lussazioni, storte, slogature, fratture (più o meno gravi), ferite (dovute a morsi di insetti e animali, oggetti taglienti e contundenti, armi da fuoco o piante spinose), distorsioni, lacerazioni, bruciature, ustioni, strappi muscolari, ematomi, traumi fisici, commozione celebrale, gonfiori, schiacciamento di arti come dita, emorragia, infiammazioni, infezioni, foruncoli, escoriazioni, allergie, avvelenamento da cibo o animali velenosi, vomito, nausea, diarrea, indigestioni, intossicazioni, orticaria, febbre, shock, colpo di calore-ipertermia (in climi caldi), assideramento-Ipotermia (in climi freddi), scottature, congelamento arti, torpori, postumi da sovraffaticamento fisico e sportivo, influenza, raffreddori, cefalea, emicrania, otalgia, disturbi gastro-intestinali, dissenteria e disturbi ai denti e agli occhi.

 

Il pronto soccorso praticabile in situazioni di sopravvivenza non è complicato se lo si conosce bene. L’importante è intervenire senza indugio, talvolta la velocità dell’intervento è spesso determinante.

 


COME EVITARE DI AMMALARSI O FARSI MALE IN UNA SITUAZIONE DI SOPRAVVIVENZA:

 


La prima regola della sopravvivenza è OSSERVARE. Bisogna riuscire a prevedere i pericoli in modo da aggirarli ed evitarli.
La seconda regola è prendersi cura del corpo in modo da prevenirlo dai malanni.

 

CONSIGLI UTILI:

 

– Durante una lunga marcia controllare sempre lo stato dei piedi, togliersi spesso le scarpe per rimuovere pietrine, sabbia, terra o altri oggetti intrusi.
– Evitare di marciare con i piedi bagnati.
– Quando ci si accampa di notte non dormire mai a contatto con il terreno; dormire in una posizione sopraelevata (amaca) o stendere teli, coperte o frasche per isolare il corpo dalla superficie.
– In climi freddi ci si può permettere di dormire solo se il rifugio creato ci estromette dal pericolo del congelamento e dello assideramento.
– Curare sempre qualsiasi ferita (anche minuscola) proteggendola con un cerotto per evitare che si infetti.
– Vestirsi a strati creando delle camera d’aria in climi freddi (ricordate: tanti indumenti leggeri, uno sopra l’altro, isolano molto di più dal freddo di uno solo ma pesante).
– In clima molto caldi vestirsi con abiti leggeri e chiari ma lunghi in modo da coprire tutte le zone di pelle esposte, indossare anche un copricapo per prevenire colpi di sole.
– Non sottovalutate morsi di serpenti o di altri animali se non sapete se possono essere velenosi o no.
– Riposatevi almeno cinque ore notte e non fate sforzi prolungati più di quanto ve lo potete permettere.
– Bevete sempre acqua sicura, nel caso bollite e usate la tavolette potabilizzanti. Se pensate che l’acqua possa essere contaminata non bevetela assolutamente (per maggiori informazioni guardate il capitolo ACQUA).
– Fate attenzione a cosa mangiate: occhio alle piante velenose, cuocete i cibi prima di mangiarli, non mangiate carne putrefatta, evitate i funghi. REGOLE BASE PER CIBARSI CON LE PIANTE.
– Fate attenzione a non pestare serpenti o scorpioni mentre marciate e non spaventate o avvicinatevi ad animali feroci.
– Se volete usare una grotta o caverna come rifugio controllate sempre che non ci siano intrusi e che non possano arrivare.
– Informatevi sulle vaccinazioni necessarie prima di partire per un luogo straniero.

 

– Non partite per paesi in cui sono attivi conflitti o guerre. COME VIAGGIARE IN SICUREZZA ALL’ESTERO.

 

– In alcuni posti africani una puntura di zanzara può trasmettervi malattie gravi, fate quindi la profilassi antimalarica e le altre vaccinazioni utili, inoltre portatevi una buona dose di repellenti e indossate maglia e pantaloni lunghi.
– In montagna esistono molti pericoli che possono portare anche a perdere la vita. I principali rischi che si possono incontrare in montagna sono: valanghe, caduta di sassi e frane, crepacci, nebbie, bufere e forti venti, temporali, clima rigido con pericoli di congelamento, morene franose, torrenti e cascate.
– Non bevete mai acqua di mare, urina, sangue, alcol, neve o ghiaccio.
– Quando si resta in acqua per molto tempo possono insorgere le seguenti patologie: assideramento, annegamento, idrocuzione e crampi muscolari.

 


Se ci ritroviamo in una situazione dove siamo costretti a lottare per la vita, non dobbiamo affievolirci, dobbiamo mantenere la mente in uno stato positivo dobbiamo riposarci e non trascurare il nostro corpo, dobbiamo tenerlo pulito ed efficiente (con maggiore attenzione a denti, mani e unghie, piedi, pube poi anche capelli e ascelle) prenderci cura anche dei piccoli tagli e non snobbare sintomi anomali.

 


COSA FARE IN CASO DI INCIDENTI:
In caso che: noi o uno del nostro gruppo, rimanga vittima di un trauma più o meno grave bisogna mantenere la calma e reagire prontamente con razionalità e sangue freddo.

 

 

–  La prima cosa da fare è rassicurare psicologicamente l’infortunato, se questo è cosciente.
–  La seconda è osservare la scena controllando se è sicura o se ci sono pericoli immediati sia per l’infortunato che per noi.
–  La terza è capire che tipo di patologia ha l’infortunato e porvi rimedio oppure vegliare si di lui in attesa dei soccorsi.

 


Se ci sono altri infortunati occupatevi di quello più grave e nel chiamare i soccorsi comunicate il loro numero e le loro condizioni, richiedendo un tipo di soccorso avanzato.

 


L’infortunato che sanguina copiosamente ha la priorità: bisogna immediatamente fermare l’emorragia soprattutto se arteriosa per evitare il dissanguamento della vittima.

 


L’infortunato che non è cosciente ha anch’esso la priorità: controllare subito se respira (avvicinando un dito o l’orecchio vicino al naso) e se il cuore batte (monitorando il polso, la giugulare o il cuore).

 


Cos’è il BLS (Basic Life support)?
è una tecnica di primo soccorso dedita al supporto di base alle funzioni vitali. Lo scopo del BLS è di mantenere il cervello e il cuore ossigenati tramite delle insufflazioni di aria nei polmoni e delle compressioni del torace.

 


Ricordate sempre di chiamare tempestivamente i soccorsi se ritenete che l’infortunato necessita di assistenza medica. E’ sempre consigliabile informarsi sui numeri di emergenza da chiamare per ricevere i soccorsi in un paese straniero. I più diffusi sono il 112 e il 911, ma per un maggior approfondimento leggete: NUMERI DI EMERGENZA IN ITALIA E NEL MONDO.

In attesa dei soccorsi, se la vittima non respira e il cuore è in arresto, bisogna affrettarsi a rianimarlo (quando il cuore si ferma si possono verificare danni al cervello in meno di 5 minuti).

 

Lo scopo del BLS è proprio questo: ci vorrà del tempo poiché il supporto medico possa intervenire, e in questo tempo il paziente potrebbe morire, ecco perché bisogna mantenere vivo il suo cervello con le adeguate tecniche, fino all’arrivo del soccorso avanzato.

 


Un esperto di sopravvivenza dovrebbe sempre conoscere molto bene i metodi di rianimazione.

 


LA CATENA DELLA SOPRAVVIVENZA:

 


AUTOPROTEZIONE: della scena, dell’infortunato, di se stessi e degli altri presenti.

 


VALUTARE LA COSCIENZA: Scuotere leggermente le spalle e chiedere all’infortunato se va tutto bene.

 


SE RISPONDE: Non muoverlo, cerca di capire cosa non va e veglia su di lui in caso possa peggiorare.

 


SE NON RISPONDE:
Posiziona l’infortunato supino su un piano rigido, scopri il torace e allenta camicie o altri indumenti che possono impedirgli la respirazione.

 


APRI LE VIE AEREE: cioè bisogna evitare che la lingua ostruisca il passaggio dell’aria ai polmoni. Posizionate una mano sulla fronte e l’altra sotto il mento ed effettuate lentamente un movimento di ipertensione del capo. Controllate la bocca e rimuovete eventuali corpi estranei come residui di cibo o altro.

 


VALUTA LA RESPIRAZIONE: controllate se la vittima respira normalmente. Usate la cosiddetta tecnica del G.A.S. cioè Guarda, Ascolta, Respira. Scoprite il torace e in meno di dieci secondi dovrete valutare se dalla bocca e dal naso proviene un respiro regolare e se il torace si solleva normalmente ad ogni respiro.

 


Se respira, ma in maniera superficiale, difficoltosa, rumorosa o rantolante non sottovalutate la situazione potrebbe significare che l’infortunato sta per andare in arresto cardiaco.

CHIAMA I SOCCORSI. Se ti è possibile e se sono raggiungibili le linee telefoniche

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RIANIMAZIONE:

 

La manovra di rianimazione in caso di arresto cardiaco si basa in due passi: respirazione artificiale e massaggio cardiaco.

 


COMPRESSIONI TORACICHE
– Posizionate la parte ossea della mano al centro del torace, aggiungete sopra l’altra mano intrecciando le dita
– Posizionatevi di lato all’infortunato
– Profondità 4-5 cm
– La compressione deve essere uguale al rilascio
– Non appoggiatevi con tutto il peso sulla vittima.

 

Comprimete il torace per 30 volte.

 

Se è possibile alternate, con un altra persona, la manovra di rianimazione ogni 2 minuti.

 


INSUFFLAZIONI
– Posizionate il capo in stato di ipertensione
– Pinzate le narici con 2 dita
– Aprite la bocca dell’infortunato
– Prendete un respiro normale
– Posizionate le labbra sulla bocca
– Soffiate lentamente fino a far alzare il torace per circa 1 secondo
– Lasciate che il torace si abbassi e poi fate la seconda insufflazione.

Lo schema è 30 compressioni seguite da 2 insufflazioni con una frequenza di 100 compressioni toraciche al minuto.

 

Continuare con lo schema fino a che: non arrivano i soccorsi, comincia a respirare o si è esausti.
Se ricomincia a respirare porre l’infortunato in posizione laterale di sicurezza (posizione di recupero).

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BLS VIDEO PRATICO:

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PATOLOGIE:

 

TRAUMA: Se si sospetta un fratture muovere il malato meno possibile.
Sintomi di un trauma:
Posizione di un arto fuori dal normale.
L’infortunato ha sentito il rumore dell’osso che si spezzava.
L’infortunato sente un dolore acuto e localizzato.
L’infortunato non riesce a muovere l’arto interessato.
Si vede un osso esposto (frattura aperta) oppure la zona è rossa e gonfia con ematomi (frattura chiusa).
Cosa fare?
Non muovere e non tentare di ridurre la frattura o far rientrare un osso uscito fuori.
Coprire l’infortunato.
Coprire, pulire e disinfettare la ferita.
Se sanguina molto applicare un laccio emostatico a monte della ferita (allentandolo ogni 5 o 10 minuti per favorire la circolazione).
Immobilizzare l’arto ricorrendo ad una steccatura o ad una fasciatura di fortuna che non deve essere né legata né stretta sul punto di frattura. Chiamare i soccorsi.

 

Se la frattura è alla colonna vertebrale non muovere assolutamente l’infortunato attendere i soccorritori specializzati.

 


EMORRAGIA: Bisogna distinguere tra capillare (meno grave), venosa e arteriosa (più grave), e interna ed esterna.
Un emorragia dovuta alla recisione di una vena o di un’arteria è da considerarsi grave in quanto una perdita di un volume di sangue molto elevato può portare l’infortunato a perdere la vita entro pochi minuti.

 


In caso di ferita lieve basta una disinfezione e un cerotto.
Tamponare, lavare e disinfettare la ferita.

 


In caso di ferite più gravi bisogna premere fortemente sulla ferita possibilmente con garze sterili in modo da bloccare il flusso di sangue. Portare la lesione al di sopra del cuore farà diminuire la pressione riducendo il sanguinamento. Per bloccare l’afflusso di sangue venoso e arterioso si può applicare un laccio emostatico a capo della ferita ricordandosi tassativamente di allentarlo ogni 5 minuti (fino a un massimo 10 minuti) per evitare danni ai tessuti (come necrosi).
La pressione su un’arteria che porta il sangue alla ferita fa ridurre o fermare il sanguinamento.
I PUNTI di PRESSIONE per un’emorragia arteriosa:

 

Tempia
Viso, sotto gli occhi
Spalla, sopra la clavicola
Gomito, piega interna
Mano, polso interno
Coscia, metà dell’inguine
Coscia, estremità superiore della coscia
Gamba, parte superiore del ginocchio
Piede, fronte della caviglia.

 


Anche se riusciamo a bloccare l’emorragia dobbiamo tenere conto di un eventuale shock ipovolemico (se il paziente ha perso tanto sangue), ipotermia (abbassamento dalla temperatura) e possibili infezioni.

 


Le ferite interne sono le più gravi in quanto difficilmente gestibili e alcune richiedono un intervento chirurgico per essere guarite.

 

 

 

USTIONE:

 

Ustioni di 1° grado: interessano l’epidermide, sono caratterizzate dalla comparsa di eritema.
Ustioni di 2° grado: interessano il derma, sono caratterizzate dalla comparsa di flitteni (bolle, vescicole di varie dimensioni contenenti liquido sieroso).
Ustioni di 3° grado: interessano il tessuto sottocutaneo fino a quello muscolare, sono caratterizzate da tessuto necrotico.
Ustioni di 4° grado: interessano il tessuto muscolare fino ai tendini e le ossa, sono caratterizzate da una crosta di colore rosso scuro o marrone scuro dovuto alla carbonizzazione dei tessuti.
Cosa fare?
Ustioni di I° grado: raffreddare la zona lasciandola scorrere sotto l’acqua, si possono applicare delel pomate per ridurre il dolore.
Ustioni di II° grado: far scorrere la ferita sotto l’acqua. Quando si formano le bolle non bisogna schiacciarle assolutamente, se si aprono da sole medicarle con garze sterili.
Ustioni III° e IV° grado: necessitano di una cura ospedaliera immediata. In attesa dei soccorsi si può coprire la zona ustionata con panni puliti non pelosi. Non tentare di rimuovere eventuali indumenti o corpi estranei all’interno della ferita, lasciate fare ai soccorritori.
La pelle ustionata è particolarmente soggetta a infezioni, in una situazione di sopravvivenza bisogna tassativamente tenere pulita e protetta la ferita.

 


Il Kit di Pronto Soccorso:
Quando si viaggia, ci si sposta per un campeggio o con il camper, si parte per una missione di sopravvivenza, escursionistica o sportiva bisogna sempre portare un kit di primo soccorso che dovrà essere più completo se ci si muove con un mezzo.
Controllare sempre la data di scadenza di ogni farmaco. Le temperature troppo calde o troppo fredde possono accorciare la vita di un farmaco.
Se c’è la possibilità che il kit possa bagnarsi chiudere il kit in un sacchetto di plastica integro facendo un bel nodo stretto.

OGGETTI:
•    MANUALE PRIMO SOCCORSO
•    Laccio emostatico
•    Cerotti di varie forme e dimensione
•    Bende e garze
•    Bisturi, ago e filo (sterili)
•    Pinze, forbici
•    Siringhe sterili monouso
•    Cotone idrofilo
•    Ghiaccio istantaneo
•    Termometro
•    Misuratore pressione  (opzionale)
•    Defibrillatore portatile (opzionale)
•    Boccaglio per respirazione bocca a bocca  (opzionale)

 


FARMACI:
•    Collirio
•    Decongestionante per l’orecchio
•    Aspirina
•    Pastiglie antiallergiche
•    Cortisone
•    Mercurocromo (per la disinfezione e la pulizia delle ferite e come cicatrizzante per piccole ferite, ustioni o abrasioni)
•    Tintura di iodio (antisettico per uso esterno e utile anche per la disinfezione di acque di superficie 3 gocce per litro, lasciando agire per 30 minuti. Utile anche per la cura da contaminazione leggera da radioattività)
•    Spray protettivo per la medicazione di ferite, lesioni e piaghe
•    Pomate (per distorsioni, ustioni e contusioni)
•    Antidolorifici e antiinfiammatori
•    Antimicotici (per lieviti ed ife)
•    Sedativi, antidolorifici e analettici cardiorespiratori
•    Analgesici (per diminuire il dolore)
•    Antipiretici (per abbassare la febbre)
•    Paracetamolo (azione analgesica e antipiretica)
•    Antibiotici a largo spettro
•    Antibiotici per infezioni intestinali e antiputrefattivi
•    Antispastici (per malattie o sindromi dell’apparato gastro-enterico)
•    Antistaminici (per le manifestazioni allergiche)
•    Sciroppo
•    Compresse polivitaminiche
•    Pillole di destrosio
•    Pastiglie per il mal di mare o d’auto  (opzionale)

 


ALTRO:
•    Spray o compresse mal di gola
•    Sieri (es. antivipera)
•    Succhiaveleno
•    Gel per le mani all’amuchina
•    Alcol denaturato  (opzionale)
•    Ammoniaca  (opzionale)
•    Spazzolino e dentifricio
•    Filo interdentale

 

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