Sopravvivere: istruzioni per costruire utensili di fortuna



Quando può servire un coltello

 

In situazioni estreme, avere a propria disposizione un coltello può fare davvero la differenza (una lama può difatti tagliare, spellare, penetrare, ecc.).  In questa spiegazione il termine “coltello” viene unicamente usato in senso “metaforico”; l’idea è di convogliare materiali di recupero un oggetto tagliente o appuntito che possa essere impugnato e usato per la sopravvivenza, nè più nè meno. Invitiamo pertanto i lettori a non fare usi pericolosi o illegali di quanto proposto in questo tutorial.

 

Come ottenere una lama

 

Per prima cosa occorre procurarsi strumenti e materia prima per mettere insieme il nostro coltello, guardiamoci attorno e vediamo cosa ci può servire. Ad ogni lama descritta di seguito corrisponde un utilizzo e una longevità differente; è chiaro che nessuno dei seguenti componenti può sostituire l’efficacia di un coltello professionale di acciaio temprato. Ecco quindi alcune idee su come ottenere delle lame:

 

  • Lama di roccia – Assicuriamoci che sia resistente, non troppo sottile ed abbastanza affilata (possiamo tentare anche di migliorarne il filo sfregandola con un’altra pietra); un utensile di questo tipo può essere forse il miglior sostituto del metallo.
  • Lama di metallo – Un qualsiasi pezzo di metallo (un chiodo, un bracciale, ecc.) può essere adattato senza eccessive difficoltà alle proprie esigenze; attraverso il fuoco (e una pietra con cui batterlo) il metallo può assumere la forma che più ci si confà.
  • Lama di ghiaccio – In luoghi freddi, una lama di ghiaccio molto resistente (o addirittura ottenuta da acqua solidificata) permette di raggiungere eccellenti risultati; il consiglio è di evitare la seghettatura, di non tenere la lama troppo sottile e/o lunga.
  • Lama di plastica – Alcune tipologie di materie plastiche possono risultare molto taglienti se sfilacciate e/o seghettate; a seconda dello spessore e della dimensione, un coltello di plastica può rivestire svariati ruoli, il problema è che ha una durata media (correlata allo spessore e alla durezza particolare).
  • Lama vegetale – Parti vegetali acuminate (di spessore medio) possono risultare davvero utili per svariati impieghi; nel caso del legno può essere utile scheggiarlo leggermente, nel caso di parti “verdi” è possibile impiegarle per tagliare oggetti poco resistenti.
  • Lama di ossa – Lo scheletro di alcuni animali può con facilità contenere parti taglienti o comunque dello spessore giusto per poter essere lavorate; si tratta di una lama mediamente resistente ma adatta ad ogni scopo; in questi casi è sconsigliabile scagliare forti colpi su superfici solide.

  • Lama di vetro/vasellame – A volte basta rompere una bottiglia per ritrovarsi a brandire una lama molto delicata ma affilatissima; ottima per usi singoli e di precisione; se possibile conviene che sia piuttosto spessa e non troppo lunga.
  • Unghie – Se lasciate crescere abbastanza, irrobustite e affilate le proprie unghie possono diventare ottime lamette per piccoli lavori di taglio, affondo e trattamento; meglio comunque non oltrepassare una sporgenza dalle dita di 1,5-2cm.
  • Lama di cartone – In casi davvero disperati se si ha a disposizione del cartone spesso, rigido e molto compatto è possibile sfruttarne le punte per eventuali affondi; è importante non cercare di lavorarlo e/o piegarlo in alcun modo onde evitare che si sfaldi.
  • Lama di carta – In casi ancor più disperati è possibile sminuzzare della carta, bagnarla, mescolarla con resina o altre sostanze collose, comprimerne una grande quantità sotto a due massi (in modo da tenerne il filo sottile) e poi ritagliarne una lama; adatta per affondi singoli o tagli elementari.

 

Ad ogni lama corrispondono prestazioni differenti in relazione ad impiego e tempo di utilizzo; se se ne ha occasione può essere d’aiuto la costruzione di più coltelli dello stesso tipo e/o differenti in modo tale da essere pronti ad ogni evenienza.

 

Il manico e l’impugnatura del coltello

 

Una volta individuata una lama occorre produrre un manico e/o un’impugnatura. Il risultato finale deve possedere grande solidità, equilibrio e stabilità; essendo che la lama non è professionale non possiamo permetterci di disperdere efficacia in vibrazioni o difetti ovviabili. A riguardo della lunghezza e del peso cerchiamo di mantenere un certo equilibrio e una buona maneggevolezza:

 

  • Manico di legno – Se possiamo bucare la base della lama e farci passare una cordicella, abbiamo buone speranze di fissare un bastoncino come manico per poi avvolgerlo più e più volte.
  • Impugnatura ad avvolgimento – Se la lama è formata da un pezzo unico, abbastanza lungo da contenere un manico, è conveniente avvolgerla con stracci sfilacciati, foglie o corda.
  • Manico forgiato – Se ne abbiamo la possibilità la scelta migliore è sempre quella di forgiare direttamente un manico con un’impugnatura “ergonomica” assieme alla lama (senza dover suddividere insomma l’utensile in due parti).

 

Consigli finali

 

Concludiamo infine con tre consigli fondamentali:

 

  • Il fodero –  Per preservare il filo della lama, occorre costruire un fodero.
  • Protezione – Costruiamo ilo coltello in modo tale da non danneggiarci in fase di utilizzo.
  • Testare – Prima di mettere sotto sforzo il coltello è importante testarne la resistenza.

fonte arcadiaclub

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