parte 2
Acqua in sopravvivenza – Nozioni Base
Acqua in sopravvivenza – Parte 1
Parte 2
Mammiferi:
La maggior parte degli animali da pascolo non dista molto da punti di abbeveramento, devono bere all’alba e al tramonto;
Piste convergenti di solito, portano a pozze o fiumi, seguitele scendendo i pendii;
I predatori non sono buon indicatore di acqua, essi acquistano liquidi dal sangue delle loro prede.
Uccelli:
I mangiatori di granaglie, piccioni e fringuelli per esempio, non si spostano mai molto distanti da fonti d’acqua, anche loro bevono all’alba e al tramonto; quando volano dritti e bassi, si stanno dirigendo verso cibo o acqua. Quando tornano dalla fonte, si fermano di ramo in ramo riposandosi, colmi d’acqua. Gli uccelli d’aqua e predatori non bevono frequentemente e quindi non sono buoni indicatori.
Insetti:
Le api sono ottimi indicatori; si allontanano al massimo 6,5 km dai loro favi.
Le formiche dipendono dall’acqua, molte volte, quando marciano in colonna, si dirigono verso scorte d’acqua. Le mosche non si spostano mai ad una distanza maggiore di 90 metri dall’acqua; attenzione però, molte volte questi animali “frequentano” pozze d’acqua insalubri, per l’essere umano.
Rettili:
Non sono buoni indicatori, ma contengono al proprio interno parecchi liquidi. Il sangue, in special modo, è particolarmente apprezzato in molte regioni dell’asia centrale.
Uomini:
Le piste nella sabbia o i sentieri, spesso portano a pozzi o oasi; ricordate di non inquinare una pozza limpida e di lasciarla in modo che anche chi venga dopo possa usufruirne.
In casi veramente gravi e terribili, ricordate, il corpo umano è comunque composto al 75% da liquidi.
ACQUA DALLE PIANTE
Le piante spesso intrappolano acqua nelle loro cavità; vecchi e vuoti giunti di canne di bambù si riempiono di acqua: scuoteteli se sentite dell’acqua e fate un intaglio alla base di ogni giuntura per estrarla.
Attenzione però, l’acqua ottenuta in questo modo può essere ricca di tannino; ve ne accorgerete perchè ha un sapore amaro e astringente simile a quello del limone, ma meno aspro e una forte colorazione marrone scuro.
Se così fosse, bollitela, e utilizzatela ben diluita come antisettico, o come infuso contro la dissenteria.
POZZANGHERE E RISERVE D’ACQUA
Molto spesso, anche in luoghi dove sono giorni che materialmente non è piovuto, si vanno a creare delle “riserve d’acqua naturali”; pozze di fango, acquitrini, pozze d’acqua contenute negli incavi delle rocce e via dicendo.
Trovando acqua di questo tipo, dovrete prima di bollirla (procedura da effettuare sempre, perchè l’unica realmente in grado di assicurare la sterilità dell’acqua) filtrarla. La filtrazione può avvenire tramite, un pantalone o una maglietta piegata su se stessa, quindi doppia, arricchita alle volte a seconda dello stato dell’acqua, da carbonella di legna, al suo interno.
ACQUA DAGLI ANIMALI
Gli occhi degli animali oltre ad essere un’ottima fonte di sali minerali e vitamine, contengono una buona quantità d’acqua. Tutti i pesci contengono al proprio interno liquidi potabili, quelli particolarmente grandi possiedono una grossa riserva d’acqua sotto la propria lisca centrale. Attenzione però a non bere liquidi, troppo ricchi di proteine; il vostro corpo per digerirli, dovrebbe sottrarre all’organismo più liquidi di quelli “guadagnati”.
ACQUA DALLA LINFA
In Nord America e in Canada, meno qui in Europa, vi è sempre stata l’antichissima usanza di preparare “sciroppi” ottenuti dalla linfa degli alberi. Famossisimi gli Sciroppi d’Acero, meno comuni quelli di Betulla.
Queste due famiglie di alberi, Aceri e Betulle, possono tranquillamente fornire sciroppo, ma anche linfa, subito potabile, senza essere bollita, con una semplice tecnica:
formate con un coltello una “V” ad almeno 80 cm da terra, avente le due “linee principali” lunghe almeno 10 cm e larghe 2. Ponete nell’esasatto punto in cui le linee si incrociano (la base) una metà di bamboo oppure un pezzo di legno piatto, l’importante è che sia un materiale pulito, dove far scorrere lentamente la linfa, sino ad un contenitore.
SORGENTI E INFILTRAZIONI
Nel qual caso trovaste una sorgente, che sbuca da una roccia, sarebbe un gran colpo di fortuna e ne potreste approfittare, anche senza la “pre-bollitura”, se foste sicuri della potabilità dell’acqua. Purtroppo, invece, molte volte le sorgenti si presentano sottoforma di “terreni saturi” d’acqua o semplici pozze nella roccia o nella terra. In questo caso, dovrete prima di tutto raccogliere più volte l’acqua in modo da svuotare completamente la pozza, e poi una volta riempitasi nuovamente, raccogliere l’acqua per l’eventuale filtrazione e bollitura del caso.
Se doveste trovare un terreno saturo, ma senza pozze, quindi melmoso e ricco d’acqua, ma mischiata alla terra; dovreste costruire quello che i cacciatori chiamano “un pozzo indiano”.
Il Pozzo Indiano:
Il pozzo indiano, non è altro che una buca scavata nel terreno di 60cm di diametro e 60 cm di profondità, che in terreni saturi, dovrebbe provocare il riempimento stesso, da parte dell’acqua. Naturalmente, vale il discorso di prima: le prime volte che l’acqua riempirà il pozzo, essa dovrà essere prelevata e buttata, in quanto troppo torbida; mentre le successive “riempite”, dopo opportuna filtrazione e bollitura per lungo periodo, potranno invece essere utilizzate come acqua potabile.