Autore: SOS2012

Ancora…Piante commestibili!

 

La parietaria è una pianta infestante comunissima; alta fino a 70 cm cresce soprattutto lungo i muri e tra i sassi; le foglie private del gambo e bollite possono essere mangiate.


Numerose sono le piante commestibili (frutti, bacche, funghi, erbe ecc.) però è necessario
conoscerle e avere sempre la certezza che quello che stiamo per mangiare non sia velenoso.
E’ sempre bene evitare di mangiare bacche (specie quelle molto colorate) e funghi,
a meno di non avere la certezza matematica che si tratti di una specie commestibile.
Se abbiamo anche il minimo dubbio (sono molte le piante che si assomigliano!) dobbiamo evitare di mangiarle oppure ingoiare una minima quantità e attendere almeno 8 ore; per maggiore sicurezza ripetere l’ operazione. Se non presentiamo nessun disturbo allora vuol dire che la pianta non è tossica. Nelle foto due piante commestibili:
– a sin. il CORBEZZOLO, pianta molto diffusa che produce frutti assai piacevoli al gusto. La pianta ha il tronco con la corteccia a scaglie e le foglie dentellate.
– a des. il CILIEGIO A GRAPPOLO (o PADO), con frutti piccoli di colore marrone scuro o nero (la polpa si presenta più chiara). L’ albero ha la corteccia liscia di colore grigio mentre le foglie sono lanceolate.

POLVERE EMOSTATICA

L’ US Army da alcuni anni usa un prodotto in polvere in grado di arrestare rapidamente gravi emorragie; il prodotto, denominato Quick Clot, assorbe l’acqua presente nel sangue bloccando in circa 2 minuti l’emorragia. Questa polvere, in distrib

uzione a soldati e poliziotti, ha salvato la vita a numerose persone. Il prodotto non è in commercio in quanto presenta alcune controindicazioni e va usato solo per casi di estrema urgenza (l’assorbimento dell’acqua nel sangue sviluppa un forte calore in grado di provocare anche ustioni di 2° grado). Attualmente, da parte della Z- Medica che lo produce, è allo studio la possibilità di eliminare tale inconveniente.
In commercio esiste invece un prodotto della nota PIC denominato Polvere Stop Hemo in grado di arrestare l’ emorragia di piccole ferite e favorirne la cicatrizzazione.

fonte:impariamoasopravvivere

IL MACHETE

Il machete è uno degli strumenti più efficaci nelle situazioni di emergenza: può essere usato per tagliare fronde, rovi o rami, per scavare, scortecciare un albero, tagliare funi o giunchi, fare la punta ad un grosso ramo. Essendo realizzato con acciai non eccessivamente duri può essere facilmente riaffilato. Ha l’ inconveniente di essere un po’ ingombrante.

Nella foto due modelli USA: a destra un machete dell’ US-ARMY con lama lunga 45 cm. Si tratta di un modello particolarmente robusto. A sinistra un machete della Camillus risalente alla 2° Guerra Mondiale e dotazione dei piloti di cacciabombardieri che operavano nel Pacifico. La lama può essere ripiegata nel manico (lunghezza circa 30 cm).

Coperta Isotermica

Le coperte isotermiche alluminizzate sono particolarmente utili nell’ attività di soccorso e survival; a fronte di dimensioni e ingombro ridottissimo (nella foto il mod. piccolo misura cm. 9X2X5) hanno una elevata capacità riflettente (sono in grado cioè di trattenere fino all’ 80% del calore corporeo). Le coperte possono essere utilizzate sia per la protezione dal freddo (parte argentata rivolta verso il corpo) e dal caldo (parte dorata rivolta verso il corpo) sia come teli da segnalazione.
Realizzate con teli di poliestere metallizzato o reticolato non dovrebbero mai mancare nel nostro equipaggiamento.

Metereologia PRIMA PARTE

Il tempo meteorologico influenza in modo determinante qualsiasi attività umana pertanto la conoscenza di come le condizioni del tempo possono evolvere è di enorme importanza.
Oggi le previsioni, ottenute con sofisticati modelli matematici e con le immagini di satelliti e radar, sono molto precise. L’ attendibilità è in funzione del tempo di previsione:
– eccellente attendibilità per le previsioni alle 12 ore
– buona per quelle a 3-5 giorni
– medio/bassa per quelle a 7-10 giorni.
La conoscenza anche superficiale dei fenomeni meteorologici e la disponibilità di semplici strumenti (barometro, termometro e igrometro) consentono a chiunque di poter effettuare una previsione.
Poichè le masse d’aria si spostano, a causa dello squilibrio barico, dai centri di alta (aree anticicloniche) a quelli di bassa pressione (aree cicloniche) qualsiasi variazione significativa e repentina del barometro indica un possibile cambiamento del tempo (bassa pressione tempo brutto- alta pressione tempo bello).
Anche le nubi sono un ottimo indicatore:
– le nubi alte (cirri) indicano di norma l’approssimarsi di una perturbazione
– le nubi medie e a sviluppo verticale (cumuli) possono significare l’arrivo di un fornte freddo con piogge intermittenti e violente
– le nubi stratificate un fronte caldo con piogge persistenti.


Metereologia SECONDA PARTE Il fattore WINDCHILL

Il tempo meteorologico è caratterizzato da fenomeni quali la temperatura, la pressione, l’ umidità, il vento e le meteore (fenomeni naturali che si manifestano nell’ atmosfera quali pioggia, grandine, fulmini ecc.). La temperatura, che è all’ origine di ogni fenomeno meteo, si misura con il termometro: particolare importanza riveste l‘escursione termica ovvero la differenza tra la temperatura masssima e quella minima raggiunte nelle 24 ore.

In presenza di vento un termometro non è in grado di registrare la reale sensazione di freddo avvertita da un corpo umano pertanto è stato introdotto il FATTORE WINDCHILL (potere raffreddante del vento). In caso di bassa temperatura e forte vento la tabella indica qual’ è la reale temperatura avvertita da una corpo è quale è il tempo di sopravvivenza in caso di esposizione prolungata (fine 2° parte).

Sopravvivenza: Piante Curative e Commestibili, Il Pungitopo

Caratteristiche generali

 

Il pungitopo, il cui nome scientifico è Ruscus aculeatus, appartiene alla famiglia delle Liliaceae ed è una pianta originaria del bacino del Mediterraneo ma la ritroviamo dall’Europa centrale, al nord Africa e al sud ovest dell’Asia fino ad un’altitudine di 1200 m.

E’ una pianta sempreverde, caratterizzata da numerose spine e forma dei cespugli molto intricati.

Il Ruscus aculeatus è provvisto di un rizoma strisciante dal quale si sviluppano sia le radici avventizie legnose che i fusti (turioni) che assumo portamento eretto e rigido, alti anche 1m, di colore verde molto scuro.

Da questo fusto si formano dei fusti secondari che prendono il nome di cladodi disposti in modo alternato, appiattiti (in pratica sono quelli che normalmente confondiamo con le foglie). Questi cladodi sono molto importanti nella fisiologia della pianta in quanto sono preposti allo svolgimento della fotosintesi clorofilliana perchè le vere foglie  non sono visibili nella parte aerea della pianta in quanto sono delle piccole squame che avvolgono la parte sotterranea del fusto e sono di colore rossastro-bianco nella pagina inferiore.

Il pungitopo è una pianta dioica vale a dire che esistono piante che portano solo fiori femminili e piante che portano solo fiori maschili.

I fiori femminili sono solitari, privi di picciolo  e sono inserito al centro della pagina inferiore dei cladodi all’ascella di una piccola foglia verde o bianca e portano 6 tepali divisi a gruppi di tre (tre interni più corti e 3 esterni più lunghi). Di solito compaiono a partire dal mese di febbraio e fino a giugno ed in autunno.

 

 

I fiori maschili  sono provvisti di picciolo e formati da sei stami uniti a due a due.

Il frutto del pungitopo è una bacca di colore rosso vivo e contiene 1-2 semi.  

Proprietà pungitopo

I principi attivi del pungitopo (Ruscus aculeatus) sono:  oli essenziali quali canfora, acetato di linalile, acetato di bornile, linalolo, anetolo e resine. Contengono inoltre diversi sali minerali quali calcio e nitrato di potassio;  fitosteroli quali la ruscogenina, neuroscogenina, ruscina ed altri; diversi flavonoidi; zuccheri; acidi grassi ed acidi organici.

Le sue proprietà sono legate principalmente ai fitosteroli che conferiscono al pungitopo proprietà diuretiche con l’eliminazione dei cloruri, sedativo ed antinfiammatorio delle vie urinarie, ha effetti benefici nei confronti dei calcoli renali, cistiti, gotta, artrite e reumatismi non articolari.

Il pungitopo è utile anche nella terapia delle vene varicose con un’azione vasocostrittore esercitata soprattutto a livello dei capillari (è infatti il più potente vasocostrittore naturale che si conosca). Ha un’azione antinfiammatoria che agisce diminuendo la fragilità capillare, aumentando il tono della parete venosa favorendo quindi la circolazione del sangue che si traduce in diminuzione della pesantezza e del gonfiore delle gambe. 

Esplica anche un effetto benefico nei confronti delle emorroidi e delle flebiti.

Il pungitopo dalla vecchia farmacopea è considerato un diaforetico entra infatti nella “composizione delle cinque radici”  assieme al finocchio, asparago, prezzemolo e sedano.

Parti utilizzate della pianta

Del pungitopo si utilizza il rizoma che va raccolto in autunno o all’inzio della primavera, prima della comparsa dei turioni. Va ripulito dalla terra e quindi tagliato e fatto essicare al sole o in stufa e conservato in sacchetti di carta. 

Possono essere usati anche i turioni del pungitopo in quanto contengono gli stessi principi attivi.  

Come si utilizza il ruscus aculeatus

Il rizoma o i turioni essiccati possono essere utilizzati per uso interno come tintura da bere per le infezioni delle vie urinarie; come decotto contro le emorroidi, varici, flebiti e come diuretico.

Per uso esterno è usato per le gambe gonfie e per le emorroidi facendo dei lavaggi, bagni, pediluvi o impacchi con garze imbevute di decotto.  

L’estratto secco viene usato per l’igiene intima e come anticellulite e per tutti i trattamenti contro le pelli sensibili ed infiammate. E’ ottimo anche come dopobarba. Si possono anche usare le creme a base di pungitopo in caso di couperosa e rossori permanenti.

Sopravvivenza: Piante Curative e Commestibili, Il Polypodium Vulgare

Famiglia: Polipodiacee

Nome volgare: Polipodio comune. Felce dolce

Caratteristiche:Felce provvista di un rizoma strisciante, lungo 20-30 cm, verde-marrone nella superficie esterna e verde chiaro nella sezione, e ricoperto da numerose squamette brune; il rizoma striscia nelle fessure delle cortecce degli alberi o delle rocce.
Le fronde sorgono all’apice del rizoma, hanno un lungo picciolo cilindrico di colore verde, il contorno del lembo è triangolare-allungato; sono pennato-partite e divise in lobi alterni: questi sono lanceolato-lineari con la base slargata e confluente in quella del successivo, quelli verso la base hanno tutti la stessa lunghezza mentre verso l’apice diventano a mano a mano più piccoli; il margine è intero o talvolta appena denticolato.
Le felci non producono fiori ma nella pagina inferiore delle fronde sono presenti delle formazioni dette sori: questi sono disposti ai lati della nervatura dei lobi, hanno forma circolare e sono composti da numerosi sporangi.
Negli sporangi vengono prodotte le spore di dimensioni microscopiche che hanno la funzione di assicurare la riproduzione della specie.

Habitat: Su vecchi alberi , sulle rocce e sui muri.0-2400 m.Marzo settembre

Proprietà farmaceutiche: Arimatizzanti, rinfrescanti, lassative, tossifughe, antiinfiammatorie. (Droga usata: il rizoma o radice).

In decotto, contro la tosse, ed anche come tonico e febbrifugo.

Uso alimentare s.f. felce dolce (Polypodium vulgare )falsa liquirizia. Il suo rizoma (o radice) zuccherino era apprezzato dai bambini, che lo masticavano con piacere.

L’EQUIPAGGIAMENTO PER UNA ESCURSIONE

Se decidiamo di fare una escursione o una marcia in montagna (non ha importanza se resteremo fuori qualche ora e l’itinerario si presenta facile) portiamo sempre con noi un coltello pieghevole, una scatola di fiammiferi, del cordino di nylon.
Se poi l’escursione si presenta più impegnativa allora è necessario mettere in atto alcune misure di sicurezza e adeguare il nostro abbigliamento ed equipaggiamento al tipo di attività che si intende fare.
a. misure di sicurezza:
prima di muovere controlliamo sempre il nostro itinerario su di una carta topografica (o carta dei sentieri); se non possiamo portare al seguito la carta cerchiamo almeno di memorizzare quanti più particolari possibile;

– lasciamo detto (a chi rimane in base, ai gestori del rifugio, al personale della locale Sezione del CAI ecc.) in quale località siamo diretti e quante ore resteremo fuori; se possediamo un telefono cellulare lasciamogli anche il nostro numero. Memorizziamo i numeri di emergenza (CAI, Guardia Forestale, Eliambulanza ecc.);
– informiamoci sulle condimeteo: le previsioni a 9-12 ore sono molto precise.

b. abbigliamento ed equipaggiamento:
– se ci troviamo in montagna portiamo sempre al seguito una giacca a vento o un indumento pesante (il tempo in montagna cambia rapidamente e la temperatura può scendere di parecchi gradi -pericolo di ipotermia);
nel nostro zaino non deve mai mancare una mantellina impermeabile (poncho) e un kit di pronto soccorso
Realizziamo inoltre una scatola di sopravvivenza e portiamola sempre con noi.
Se ci siamo persi ecco cosa fare:
1. mantenere la calma (chi è in preda al panico non ragiona!): se abbiamo lasciato detto a qualcuno dove intendevamo andare e l’ora del rientro prima o poi ci verranno a cercare!
2. se abbiamo con noi un telefono cellulare chiamare uno dei numeri di emergenza e descrivere la zona dove ci troviamo;
3. altrimenti tornare indietro per cercare di ritrovare il sentiero perso e riconoscere una zona che ci è familiare;
4. scendere verso il fondovalle seguendo il corso di un torrente o una linea elettrica o dirigere nella direzione in cui si ritiene ci sia un centro abitato o una strada (ci può essere di aiuto il fatto di aver memorizzato, prima di partire, l’ itinerario sulla carta topografica);
5. se si sta avvicinando il buio fermarsi, costruire un riparo per la notte e accendere un fuoco.

Nel realizzare il riparo attenersi ai seguenti criteri:
– scegliere una zona riparata dai venti di tramontana (venti provenienti da Nord);
– evitare le depressioni (l’aria fredda si deposita in basso) e i letti asciutti dei torrenti (in caso di pioggia c’è il pericolo di una piena);
– trovare un luogo vicino all’acqua e dove sia possibile avere sufficiente legna da bruciare durante la notte (macchia, bosco ecc.)
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Fonte:impariamasopravvivere

COLTELLI – COLDSTEEL BUSHMAN E BOWIE BUSHMAN

 

 

Il coltello BUSHMAN della Cold Steel (ispirato alle lame Boscimane) è un coltello ideale per il survival con un eccellente rapporto qualità/prezzo. Il costo estremamente contenuto permette di maltrattarlo senza rimorsi.
Questo coltello a differenza dei classici coltelli a manico cavo (con lama e manico staccati e tenuti uniti solamente da uno spinotto in metallo) è costruito in un unico pezzo di acciaio al carbonio SK5 con durezza di 54 HRC forgiato a freddo . I punto di giunzione Manico- Coltello è stato testato per resistere fino alla pressione di 2 TONNELLATE!!!
L’affilatura di fabbrica è davvero molto buona (resta comunque facilissimo da riaffilare)
Il manico è grande e cavo, può ospitare oggetti od all’occorrenza essere innestato su di un bastone per essere usato come lancia o come machete.
Il fodero in cordura ha un ampia tasca utility che consente di inserire un kit di sopravvivenza.
Non c’è bisogno di sprecare soldi in coltelli supercostosi…

Caratteristiche coltello:
Lama Fissa con manico cavo
Lunghezza totale: 31,0 cm
Lunghezza lama: 18 cm
Lunghezza impugnatura: 13,0 cm
Peso: 290 gr
Spessore lama: 2,50mm
Materiale coltello: Acciaio SK-5 ad alto contenuto di carbonio, ricoperto di nero
Materiale fodero: cordura

 

 

 

 

 

Esiste in due versioni Bushman e Bowie Bushman (stessa lunghezza ma piu “cicciotta”)

Quale delle due scegliere? bhe dipende dall’uso principale che volete farne… Se intendete usarlo maggiormente come lancia allora la versione bushman normale ha, a parità di forza, maggior potere di penetrazione. Se invece pensate di usarlo principalmente per “batoning” ovvero fare legna allora consiglio la versione BOWIE leggermente piu pesante.

Di seguito un paio di video ufficiali della casa produttrice che mostrano alcune delle caratteristiche del bushman… DA VEDERE.
http://www.youtube.com/watch?v=Xq1EFWVV3C0
http://www.youtube.com/watch?v=griAcr-a81U

In questa fascia di prezzo è un impresa trovare di meglio!

Abbiamo apportato alcune migliorie al nostro bushman: inserito un piccolo kit di sopravvivenza ed aumentato la presa sul manico con del paracord.

Prossimamente pubblicheremo un articolo riguardante queste modifiche nella sezione modifica equipaggiamento.

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