.:SURVIVAL & BUSHCRAFT:.>S.B.T. – CIBO, ALBERI E PIANTE

Basilico: i mille modi per usarlo

Le incredibili proprietà officinali del basilico

Non solo si utilizza per le più buone ricette mediterranee ma lo si scopre anche un ottimo repellente per mosche e zanzare, oppure per l’alito fresco o infine per lucidare i capelli

Repellente per zanzare, Capelli lucidi, Tonico naturale: il basilico!

Non manca mai nelle nostre ricette, il suo profumo è inconfondibile e nasconde infinite proprietà per il nostro benessere. Stiamo parlando del basilico, una delle piante aromatiche più usate in cucina, ma pochi sono a conoscenza dei benefici portati da essa.
Grazie all’eugenolo, la sostanza che dona il caratteristico profumo alla pianta, il basilico assume un’importante funzione depurativa e antinfiammatoria.

Oggi vi proponiamo una guida ai mille modi di usare il basilico: dal repellente per le zanzare all’alito fresco, passando all’infuso per migliorare la digestione.

Il Basilico: Repellente per zanzare e mosche

Sembra che il basilico sia un ottimo rimedio per tenere lontano mosche e zanzare, basterà posizionare delle piantine sul vostro balcone.
Il profumo emanato dal basilico allontanerà questi insetti, per questo se siete bersaglio di punture di zanzare vi consigliamo di strofinare alcune foglioline sulla vostra pelle che sostituiranno al meglio tutti quei dannosi repellenti chimici spesso usati anche per i più piccoli.

Alito fresco e profumato con il basilico

Procedete con il mettere in un pentolino, in cui avrete già versato mezzo litro d’acqua, 50 gr di foglie di basilico secche e 100 gr di foglie fresche. Fate bollire il tutto per 10 minuti, una volta filtrato il liquido sarà pronto per essere usato come colluttorio contro l’alitosi.
Il colluttorio fai da te può essere usato anche in caso di mal di gola, viste le sue ottime proprietà antinfiammatorie.

Digerire meglio con il basilico

Siete reduci da una mangiata colossale e adesso avete problemi con la digestione? Un infuso al basilico vi aiuterà in poco tempo a togliervi quel peso sullo stomaco, iniziate con il mettere 4 foglie di basilico sminuzzato in un litro d’acqua calda, aggiunte un cucchiaino di camomilla essiccata (potete usare anche quella nelle bustine) e un cucchiaio di menta.
Procedete con il portare ad ebollizione il tutto per un paio di minuti, a seguire filtrate per bene l’infuso e provate a berlo per 4 volte al giorno. Con un questo rimedio riuscirete a combattere l’acidità di stomaco e digerirete anche i sassi!
Se non siete amanti di infuso e tisane potete usare il basilico anche per preparare un buon digestivo. Con poche semplici mosse avrete un liquore da gustare dopo cena, lasciate macerare 40 grammi di foglie fresche di basilico in 50 grammi di alcool neutro a 96° e mescolate frequentemente.
Dopo 6 giorni, filtrate il preparato e aggiungete circa un litro di buon vino bianco secco. Conservate in frigorifero il liquore per servirlo ai vostri amici…sarà un successo!

Mai più cattivi odori dal freezer

Procedete con il versare all’interno di una pentola d’acciaio (che entri nel freezer) dell’acqua calda e dell’aceto. Portate il tutto al massimo punto di ebollizione e riponete la pentola all’interno del freezer.
Lasciate la pentola per qualche giorno nel vano, in modo che l’aceto evaporando all’interno del freezer ripulisca l’odore dello stesso, ma il tocco che permetterà al freezer di acquistare un buon odore è quello di mettere al suo interno una fogliolina di basilico che donerà una gradevole profumazione a tutta la cucina.

Capelli lucidi e splendenti con il basilico

Con la bella stagione i nostri capelli perdono spesso la loro lucentezza, diventando opachi e spenti. Il basilico rappresenta un ottimo rimedio naturale per donare nuovo benessere ai capelli, provate con un decotto naturale subito dopo lo shampoo.
La ricetta per il decotto è semplice: mettete una manciata di foglie di basilico in un pentolino di acqua fredda. Fate bollire per 5 minuti e una volta tiepido filtrate il tutto e distribuitelo sui capelli ancora umidi dopo lo shampoo. Ricordatevi di non sciacquare. In poco tempo i vostri capelli torneranno lucidi e splendenti.

Basilico per prevenire i dolori articolari

Avete mai sentito parlare del eugenolo? Si tratta della sostanza che dona il caratteristico profumo al basilico, questa sostanza racchiude anche un’altra importante proprietà quella antinfiammatoria aiutandoci così a combattere i dolori alle articolazioni.
Secondo recenti studi mangiando ogni giorno piccole quantità di basilico, questa piantina aromatica è presente in molte ricette, riduce il rischio di dolori articolari sino al 73%, inoltre rispetto ai comuni antinfiammatori preserva dai bruciori di stomaco.

Tonico naturale al basilico

Per una pelle perfetta ed idratata è importante una pulizia costante, un prodotto naturale che può aiutarvi in queste operazioni è il basilico. Preparando un’acqua distillata al basilico avrete un tonico naturale sempre a portata di mano, vi basterà lasciare alcune foglie di basilico a macerare una notte in 100 ml di acqua distillata.
La mattina seguente filtrate il tutto e versatene qualche goccia su un batuffolo di cotone da passare sul viso. Conservate il resto del tonico in un flacone.
Se volete una maschera da applicare per una pulizia più profonda, frullate in un pentolino un pomodoro e tre foglie di basilico unite il tutto con due cucchiai di olio d’oliva e due di argilla. Miscelate per bene tutti gli ingredienti sino ad ottenere un composto omogeneo e compatto. Applicate la maschera sul viso e tenetela in posa per circa venti minuti.

Ricetta del Martini fatto in casa: dalle erbe alla tavola!

vermouth fatto in casa ricetta

Il Vermouth, la storica bevanda da aperitivo che chiamiamo più familiarmente Martini Bianco è facilmente autoproducibile in casa propria: ecco una ricetta che parte dai campi per arrivare direttamente sulle nostre tavole.

Come fare il vermut
fatto in casa

Quante volte la vostra nonna, zia o mamma vi ha offerto un bicchierino di Vermut?
Liquore delle famiglie italiane, inventato da un italiano e conosciuto con il nome di Martini Bianco, il vermut è un liquore dolce e storico e, come tutti i liquori, la sua base è un’erba, l’Artemisia Vulgaris.

Nel tempo però l’industrializzazione dei prodotti ha fatto si che l’aura benefica e medicinale del liquore originario si sia persa cedendo il passo ad ingredienti di sintesi, zuccheri e sciroppi contenuti nell’attuale liquore commerciale in vendita in tutti i supermercati italiani.

Il vermouth italiano per eccellenza è il Martini Bianco ed oggi si può acquistare a prezzi che oscillano intorno ai 10 euro a bottiglia.
In questo articolo impareremo come fare il Vermut Martini bianco fatto in casa
spendendo circa due euro ed ottenendo un prodotto totalmente che contiene tutte le qualità medicinali e nutritive del vermouth originale!

ingredienti del Martini bianco fatto in casa

Foglie di Artemisia Vulgaris (possiamo cercarle nei campi, sono gratis!)
1 litro di vino rosso del contadino: circa 1,5 euro

1 bicchiere di grappa di qualità medio-alta: circa 0,80 centesimi

1 bicchiere di zucchero che tutti abbiamo in casa
1 stella di anice: 0,10 centesimi
Totale: 2,40 euro

Attenzione!
Raccogliere erbe può essere molto pericoloso se non si sa cosa si sta raccogliendo:
fate riferimento a questa guida per riconoscere l’Artemisia Vulgaris. Se avete qualunque tipo di dubbio in merito alle erbe raccolte…semplicemente non raccoglietele

E allora vediamo insieme la ricetta dell’aperitivo nazionale per eccellenza.

1) Mettiamo il vino in una pentola o in un catino che possiamo chiudere ad aggiungiamo le foglie di Artemisia Vulgaris. Chiudiamo il contenitore e lasciamo a macerare per 5 giorni.

2) Passato il tempo necessario, recuperiamo il catino e filtriamo il vino in un nuovo catino.
Aggiungiamo al vino appena filtrato sia il bicchierino di grappa, che lo zucchero e l’anice stellato.
Attendiamo sette giorni.

A questo punto non vi resta che filtrare di nuovo e riporre il vostro vermut in una bottiglia di vetro.
Conservatela in frigorifero per evitare problemi di fermentazione.

PIANTE OFFICINALI: LA BETULLA

Riconoscere le piante e farne, in caso di necessità, il giusto uso

Betulla
Nome scientifico: Betula
Tipologia: Albero a foglie caduche
Potere calorifico: 84

 

Descrizione: come riconoscere la pianta

 

L’albero di betulla ha la tipica forma di campana ricadente, il cui tronco eretto si può estendere in altezza fino a 25-30 m. La corteccia bianca, sottile e liscia si squama facilmente in strisce. Le foglie sono semplici, alternate e dentellate, triangolari, allargate verso la base. La betulla si trova più frequentemente in terreni freschi, freddi ma ben illuminati.

Cosa può fare e come utilizzarla

 

Il legno di betulla è elastico e tenero. Esso viene spesso usato per lavori al tornio, per produrre oggetti casalinghi e

giocattoli. La tisana che si può ricavare dalle sue foglie è molto efficace contro la gotta. Dalla sua linfa si ricava invece uno sciroppo zuccheroso, alla base di alcolici o aceto prodotti nei paesi nordici. L’olio della corteccia è utilizzato nell’industria delle pelli per la conciatura del cuoio. Persino il suo carbone può essere utilizzato: vi si può infatti ricavare il colore nero fumo per gli inchiostri di stampa. Come combustibile è ottimo, brucia rapidamente con fiamma chiara e viva.

Più da vicino…

Betulla - Dettaglio

20 usi alternativi delle patate ai loro impieghi culinari

Le patate si prestano ad essere impiegate in numerosissime ricette di cucina e sono tra gli ortaggi più amati da portare sulla tavola, molto apprezzate anche da parte di bambini per il loro buon sapore. Esse possono rappresentare un valido aiuto come dei veri e propri rimedi naturali per la cura della salute e della bellezza, ma anche della casa e del giardino.

Ecco venti usi delle patate alternativi ai loro impieghi culinari.

Uso delle patate per migliorare SALUTE E BELLEZZA

1) patate contro Scottature solari

Fette e bucce di patate rappresentano uno dei più noti rimedi naturali da applicare sulla pelle in caso di scottature solari. L’effetto calmantedei bruciori e lenitivo dei rossori delle patate è attribuito al loro contenuto di amido.

2) patate come trattamento antietà

L’acqua di cottura della patate può essere conservata e lasciata raffreddare o intiepidire, per poi essere impiegata per la detersione del viso. Ad essa vengono attribuite delle proprietà benefiche come trattamento antietà.

3) patate contro Borse e occhiaie

Un rimedio naturale per attenuare borse ed occhiaie è costituito dall’applicazione nelle zone interessate di fettine sottili di patate. La loro azione permetterà di ridurre sia il gonfiore che i segni causati dalla stanchezza.

4) patate contro il Mal di testa

Tra i rimedi naturali per alleviare il mal di testa, vi è l’utilizzo di fettine di patata da strofinare sulle tempie con movimenti circolari e con delicatezza, in modo da alleviare i fastidi. Sappiamo che il mal di testa può essere molto fastidioso. Mettere all’opera questo rimedio naturale è molto semplice e rapido. Tentar non nuoce.

5) patate contro l’Insonnia

Si dice che mangiare delle patate lessate per cena possa favorire un buon sonno ristoratore. Ciò sarebbe dovuto alla capacità delle patate di riequilibrare l’acidità del nostro stomaco, in modo tale che problemi di digestione non ci disturbino durante il sonno.

6) patate contro le Verruche

L’utilizzo di patate rappresenta un rimedio naturale tipico della tradizione popolare al fine di accelerare la scomparsa delle verruche. Una fettina di patata dovrebbe essere strofinata ogni giorno sulla verruca, fino alla sua scomparsa. Il contenuto di potassio e di vitamina C delle patate potrebbe essere la chiave per la risoluzione del problema.

7) Maschera per il viso di patate

Una maschera per il viso dall’effetto emolliente può essere ottenuta mescolando una patata lessata ed in seguito schiacciata con una forchetta ad un cucchiaino di succo di limone. La maschera deve essere applicata sul viso e lasciata agire per una decina di minuti, prima di essere risciacquata con acqua tiepida.

8) Impacchi caldi e freddi

Le patate mantengono a lungo le temperature sia calde che fredde. Per questo motivo possono essere utilizzate per effettuare degli impacchi alla temperatura desiderata in sostituzione della borsa dell’acqua calda o del ghiaccio, dopo averle riscaldate o raffreddate ed avvolte in una garza o in un fazzoletto.

9) curare l’Acne con le patate

Un semplice rimedio naturale contro foruncoletti, punti neri e piccole imperfezioni consiste nello strofinare sulla parte interessata una fettina di patata cruda, in modo che il succo in essa contenuto possa entrare a contatto con la pelle e possa essere lasciato agire per alcuni minuti prima di risciacquare, in modo da favorire la guarigione e la scomparsa delle imperfezioni.

10) Reumatismi

Il succo di patata cruda è considerato come un ottimo rimedio naturale contro i reumatismi. La tradizione popolare vede inoltre l’impiego di impacchi a base di patata sulle zone interessate dai dolori, con particolare riferimento al collo, al fine di alleviarli.

Uso delle patate per i problemi di CASA E GIARDINO

11) Macchie e colla sulle mani

Per agevolare la rimozione di macchie e di colla dalle mani, si consiglia di strofinare su di esse una fettina di patata cruda, prima di procedere al normale lavaggio. L’azione dell’amidoammorbidisce la pelle e facilita la rimozione di residui di colla e sporco.

12) Sale in eccesso

Se avete esagerato con l’aggiunta di sale nell’acqua della pasta o nel brodo per il minestrone o la zuppa, e ve ne rendete conto mentre la pentola si trova ancora sul fuoco, aggiungete alla preparazione una piccola patata intera, che assorbirà il sale in eccesso.

13) Pulizia delle scarpe

Per la pulizia delle scarpe costituite da materiali impermeabili e per quanto riguarda le suole in gomma, è possibile facilitare la rimozione dello sporco strofinando le parti interessate con una fettina di patata cruda, prima di passare all’utilizzo di un panno o di una spazzola per le scarpe.

14) Compost

Non dimenticate di conservare le bucce di patata e di destinarle alla vostra compostiera da balcone o al cassone per il compost che avete posizionato vicino al vostro orto o in giardino. In questo modo alleggerirete la quantità dei rifiuti prodotti quotidianamente da destinare allo smaltimento.

15) Orto

Potreste pensare di conservare alcune delle vostre patate per provare a piantarle nel vostro orto o in un vaso. Prima di piantare le patate, è necessario che esse inizino a germogliare. Perché ciò avvenga, devono essere riposte in un luogo luminoso per alcuni giorni. Se dalle patate conservate in cantina o in dispensa alcuni germogli hanno iniziato a spuntare, approfittatene per utilizzarle per la nascita di nuove piantine. E’ consigliabile tagliare le patate germogliate in varie parti prima di interrarle.

16) Pulizia di attrezzi arrugginiti

Per la pulizia di attrezzi arrugginiti, si consiglia di strofinare gli stessi utilizzando dapprima dellefettine di patate crude ed in seguito della cenere di legna. L’impiego delle patate dovrebbe contribuire a facilitare la rimozione della ruggine.

17) Patate per la Pulizia dell’argenteria

Un semplice rimedio per pulire e lucidare l’argenteria consiste nel conservare l’acqua di cottura, non salata, delle patate. Le patate devono essere rimosse dalla loro acqua di cottura e l’argenteria deve essere lasciata immersa nel liquido tiepido per un’ora, prima di essere risciacquata.

18) Stampini decorativi

Ecco un’idea semplicissima per realizzare degli stampini decorativi che i bambini possono utilizzare per i lavoretti. Si tratta semplicemente di suddividere una patata a metà e di intagliare delle forme geometriche nella sua polpa. La patata verrà immersa nei colori a tempera ed utilizzata come se si trattasse di uno stampino.

19) Vasi di fiori

Se avete deciso di decorare la tavola con dei fiori recisi a stelo lungo, ma non avete a disposizione i materiali utilizzati dai fioristi in cui fissare gli steli in modo che i fiori rimangano nella posizione desiderata, sostituite il tutto con una patata tagliata a metà da utilizzare come base.

20) Gerani

Una patata cruda può essere utilizzata nel trapianto dei vostri nuovi gerani, in modo da dare a questi fiori il nutrimento loro necessario. Praticate un foro nella patata, inserite lo stelo e piantate il tutto in un vaso ricolmo di terriccio.

Condividete questo articolo utilizzando gli appositi bottoni di sharing, aiuterete qualcuno che non sa ancora i fantastici utilizzi di una semplice patata!

 

Sapete riconoscere la Cicuta ?

Questi sono i giorni giusti per imparare a riconoscerla.
Ha una pessima nomea perché la ricordiamo come la pianta che hanno usato per uccidere Socrate.

I libri sulle erbe raccontano di bambini fortemente intossicati perchè giocavano con il suo fusto cavo usandolo come cerbottana.

Il veleno che contiene si chiama “coniina”, un alcaloide tossico che provoca l’interruzione nei collegamenti dei nervi che comandano i muscoli.

La paralisi comincia dalla gola con grandi difficoltà ad inghiottire, poi interessa i muscoli delle gambe e sale fino ad interessare i muscoli del torace paralizzando i movimenti respiratori.

Si muore per asfissia e non è una bella morte.

A Socrate non gli hanno fatto bere solo il succo di semi immaturi di Cicuta Maggiore ma, facendo egli parte della “elite” ateniese gli hanno preparato una bevanda più complessa affinché la sua fosse una morte dolce.

Insieme alla Cicuta c’era il Laudano (oppio) il miele ed il vino.
Il miele ed il vino hanno reso meno disgustosa la bevanda, l’oppio l’ha fatto addormentare prima che la cicuta lo paralizzasse, soffocandolo.

E’ una pianta biennale, almeno nel territorio che frequentiamo. In altre parole è presente nei posti in cui cresce di solito un anno si ed un anno no.

Questo è l’anno si e sui bordi delle strade se ne trova moltissima.

E’ una pianta alta, evidente, più alta delle altre erbe che gli crescono intorno.

Notate quanto è più alta dell’ortica che gli cresce accanto.

Notate i fiori bianchi, le foglie che ricordano il prezzemolo

Il fusto macchiato di rosso

Ha uno strano odore, spiacevole.
Dicono che la cicuta sia facilmente riconoscibile dall’odore perché ha l’odore di urina di topo come se uno oggi avesse esperienza quotidiana dell’odore di urina di topo riconoscendolo immediatamente.
Io non so quale sia l’odore dell’urina di topo, non ne ho mai avuta esperienza.

E’ una pianta che si usa verde e fresca.
I semi immaturi contengono fino al 2% della sostanza tossica.
Il succo si ottiene dai semi, pestandoli a freddo.
E’ molto solubile in alcool, quindi se ne può fare una tintura mettendo i semi freschi a macerare nell’alcool per un paio di settimane. E poi usavano la frizione e la tintura contro reumatismi e artrite.

Nell’antichità la usavano a piccolissime dosi anche come medicina ma, lo sconsigliamo fortemente. Aggiungendo qualche goccia di acido solforico alla tintura alcolica si ottiene un precipitato di coniina pura in grossi cristalli.

E’ un veleno mortale molto potente, non giocateci.

Rhipsalis la cactacea: LA PIANTA ANTISTRESS

 

Da diversi anni è noto che il colore verde delle piante ha un effetto rilassante e che molte specie purificano l’aria dagli agenti inquinanti, ma ora c’è una  novità.

 

Pochi giorni fa mentre mi trovavo dal parrucchiere in attesa del mio turno, sfogliando una rivista, ho trovato un articolo su una pianta, di cui nemmeno conoscevo l’esistenza, che mi ha colpito per le sue proprietà molto interessanti.

 

L’articolo riportava la notizia che un recente studio condotto dall’Università del Surrey, in Inghilterra, ha dimostrato che una pianta della famiglia delle cactacee, chiamata rhipsalis, ha forti proprietà antistress!
 

 

 

 

Pare che questa sempreverde, che alle nostre latitudini si coltiva in appartamento, oltre al già conosciuto effetto calmante, possegga proprietà che combattono lo stress al punto che averne alcuni esemplari in casa, o sulle scrivanie degli uffici, abbassa notevolmente il livello di stress rispetto ai luoghi in cui non è presente.
La rhipsalis, oltre a queste particolari doti, con i suoi lunghi viticci a crescita veloce è una pianta molto decorativa.
In natura cresce nelle foreste pluviali del Centro e Sud America, in Africa e in alcune isole dell’Oceano Indiano, sui tronchi dei grossi alberi in penombra, facendo penzolare i suoi lunghi steli verdi fino al terreno.Ne esistono moltissime specie, con una grande varietà di colori e forme, ma la differenza di aspetto tra le specie può essere molta.
Possono essere a sviluppo verticale, oppure ricadente, con fusti più o meno succulenti e più o meno sottili; la maggior parte sono prive di spine, ma spesso sono coperte da piccoli peli.
I piccoli fiori che nella maggior parte delle specie sbocciano verso la parte finale degli steli, possono essere di colore bianco o giallo, o rosa, raramente rossi.
I frutti che succedono ai fiori ricordano per la forma i frutti di bosco.
 
 
Essendo una pianta di facile coltivazione non ha bisogno di molte cure, ma la luce non le deve mai mancare, anche se teme i raggi diretti del sole, soprattutto nei mesi più caldi dell’anno, quando è opportuno ombreggiarla.
In casa va posizionata possibilmente esposta a nord e vicino ad una finestra.
Teme molto il freddo, quindi la temperatura ideale é tra i 18° e i 21°, con un margine di 5° in più o in meno; in inverno è consigliabile mantenerla ad una temperatura non inferiore ai 13°.
 

 

La rhipsalis ha una chioma rigogliosa che cresce molto rapidamente formando una vera e propria cascata verde, oppure mantenendo un aspetto compatto si possono ottenere composizioni di più specie come quella nell’immagine sopra.
Per contenerne l’esuberanza, può essere potata senza correre troppi rischi, ma tagliando per gradi, dal basso verso l’alto, evitando i periodi dell’anno di maggiore crescita.
 
 
Le annaffiature devono essere regolari per tutta la stagione vegetativa, da aprile a settembre, fornita ogni volta che il terreno è asciutto; se l’estate è paricolarmente calda è meglio vaporizzare la pianta con acqua distillata.
In autunno e in inverno è opportuno garantire un periodo di riposo, diminuendo l’apporto di acqua.Il terreno di coltivazione deve essere ben drenante e non particolarmente ricco.
Nel caso di rinvaso aggiungere ghiaia o pietra pomice sul fondo perevitare ristagni idrici, che possono causare marciume radicale.
L’eccessiva umidità può causare attacchi da parte di acari e cocciniglia.
La concimazione deve essere somministrata miscelando del concime liquido per cactacee nell’acqua delle annaffiature ogni 15-20 giorni dall’inizio della primavera alla fine dell’estate.

 

La rhipsalis può essere moltiplicata per talea, da praticare in estate, prelevando piccole parti di fusto da far radicare in un miscuglio di sabbia e torba e da mantenere umido fino a radicazione; ci vorrà qualche mese per poterle interrare in vasi singoli.Il suo curioso nome prende origine dalla parola greca Rhips che significa vimini e si riferisce alla massa dei sottili fusti che ne formano il corpo.

 


Tra le oltre 60 varietà esistenti, le più diffuse sono: Rhipsalis cassutha, dal portamento ricadente e cespuglioso, presenta rami verde chiaro, lunghi anche mezzo metro.
In giugno-luglio, produce fiori bianco-giallastri ai quali seguono frutti bianchi o rosa chiaro.

 

 

Rhipsalis pilocarpa, inizialmente eretta, tende a diventare ricadente con il passare del tempo; i fusti principali hanno numerose ramificazioni, con peli lunghi e setosi.
Alle estremità dei rami sbocciano fiori molto profumati e grandi circa 2 cm.

 

 

Rhipsalis cereuscula: priva di spine e con fusti molto sottili e ramificati, produce piccoli fiorellini color panna. dal portamento cespuglioso e ricadente, presenta ramificazioni lunghe 10-30 cm; in primavera produce fiori bianchi all’interno e verde-rosato all’esterno.

 

 

Rhipsalis baccifera: produce fiori bianchi o gialli, e in seguito piccoli frutti tondeggianti e traslucidi che possono restare sulla pianta anche per anni.
Ha portamento ricadente, con fusti lunghi, lisci e carnosi, di colore verde chiaro; ideale per contenitori appesi.
 

 

 

 

Rhipsalis capilliformis, con lunghi fusti sottili con numerose ramificazioni molto sottili e lunghe dai 20 ai 40 cm. In giugno produce fiori bianco-verdastri, seguiti da frutti biancastri.

 

Segliete quella che più vi piace e seguite le semplici regole di coltivazione che ho trovato nelle mie ricerche ed avrete la casa piena di bellissime, verdi, rilassanti, rhipsalis, e fatemi sapere se funziona l’effetto antistress!

 

 
Di Ilaria Benassi

 

Questo articolo può essere ripubblicato solo con  il consenso dell’autore

 

ALBERI E PIANTE OFFICINALI: IL PINO MARITTIMO

Pino marittimo
Nome scientifico: Pinus pinaster Aiton
Tipologia: Albero sempreverde
Potere calorifico: n/a

 

Descrizione: come riconoscere la pianta

 

Il pino marittimo è una pianta originaria delle coste che danno sul mar Mediterraneo e sull’oceano Atlantico. Può raggiungere anche i 35 metri di altezza, estendendo la sua chioma, inizialmente conica e regolare, a forma di cupola man mano che si sale. Il tronco, dritto nella sua parte inferiore, tende a crescere in direazione obliqua. Esso è inoltre caratterizzato da una corteccia grigia e finemente rugosa che diviene col passare degli anni ricca di profonde scanalature e placche. Il pino marittimo è un sempreverde dalle foglie aghiformi di colore verde chiaro, rigide e appuntite. Le strutture riproduttive sono le tipiche pigne coniche e affusolate ci circa 20 cm, mature dopo due anni, possono restare sul ramo per alcuni anni.

Cosa può fare e come utilizzarla

Uno dei maggiori campi d’impiego del pino marittimo è il consolidamento di litorali sabbiosi. Un tempo ers sfruttata anche per la produzione di resina che sgorga dalle incisioni praticate sul tronco.

 

Più da vicino…

Pino marittimo - Dettaglio

Piante antizanzare

Piante scaccia zanzare: basilico, lavanda, geranio, menta, catambra

Le zanzare sono l’incubo di molte persone.

Per ovviare al problema, oltre ai zampironi ed alle lozioni per la pelle è utile munirsi di piante scacciazanzare.

Ma quali sono le piante che tengono alla larga le zanzare?

Basilico

Il basilico ha un profumo che le zanzare odiano, per cui, di certo restano alla larga!

Geranio pelargonium

Oltre ad essere una splendida pianta decorativa, e’ l’ideale per scacciare via le zanzare,  perchè i suoi fiori emanano un odore che questi insetti proprio non sopportano!

Lavanda

Anche il profumo di lavanda non è assolutamente gradito alle zanzare.

Menta

Oltre ad essere ottima in cucina e per la cura della pelle, è l’ideale per allontanare gli insopportabili insetti, che non gradiscono per niente il suo forte odore.

Catambra

E’ conosciuta come pianta antizanzara per eccellenza.

Attenzione però ad acquistarla da un vivaio di fiducia, in quanto la varietà è importante per la quantità di Catalpolo (sostanza efficace per tenere lontane le zanzare) che può contenere la pianta.

Visualizza altro http://benessere.atuttonet.it/erbe-e-piante/piante-antizanzare.php#ixzz2JYJ3V4qi

Le erbe efficaci per combattere la stitichezza

La stitichezza detta anche stipsi, è un problema molto diffuso, tant’è vero che ne è colpito circa un terzo della popolazione, in maggioranza donne.

 La stitichezza, tuttavia, è un problema che può insorgere anche nei bambini in tenera età, nei ragazzi e in adulti e persone di età avanzata. La stitichezza indica un ritardo, più o meno consistente, dell’evacuazione del bolo fecale, rispetto al ritmo con cui essa si dovrebbe verificare normalmente (una evacuazione, o anche due, nelle 24 ore). Questo ritardo ha conseguenze sull’organismo, provocando sovrappeso, intossicazione, nonchè emicranie ed altri tipi di disturbi della sfera psichica. Un problema diretto legato alla stipsi sono le emorroidi.

 

La prima causa dell’insorgenza di questo problema è legata alla scarsa assunzione di acqua. Ecco perchè, se si soffre di stitichezza, oltre a curare l’alimentazione, bisogna dare un’importanza maggiore all’ingerimento di liquidi nel nostro organismo. E quindi tornano utili le tisane per combattere la stitichezza.

 

Ne esistono diverse in commercio, già preparate o da preordinare in erboristeria, come questa efficacissima tisana blu, di cui vi diamo la ricetta, e che viene chiamata così in quanto si utilizza come erba base la malva di varietà blu, ottima come disinfiammante,depurativo e lassativo.

Tisana per combattere la stitichezza

 


 

40 gr di fiori di malva (varietà iran blu)
30 gr di fiori di fiordaliso
15 gr di sommità di camomilla officinale
15 gr di radice di frangula

 

Preparazione

 

Prendere la quantità di un cucchiaino del composto, e versarlo in un litro d’acqua bollente. Lasciare bollire per 3 minuti e poi spegnere il fuoco, lasciando in infusione per 15 minuti circa. Filtrare e bere la tisana durante l’intero arco della giornata, soprattutto lontano dai pasti.

 

N.B. Se non dovesse piacere il sapore, è consigliabile utilizzare un dolcificante, l’ideale il miele d’acacia.

 

SOPRAVVIVENZA: Aghi di pino, un concentrato di vitamina C

Infuso preparato con aghi di pino per avere vitamina C in abbondanza

Oltre alle arance ci sono altri metodi per fare un pieno di vitamina C e l’ idea che oggi vi proponiamo di provare sicuramente desterà non poca curiosità e forse anche un pizzico di indifferenza ma fidatevi funziona davvero!

Oltre a far il pieno di frutta per assumere tanta vitamina C gli esperti consigliano vivamente di preparare una bevanda, un per l’ esattezza, utilizzando come ingrediente principale gli aghi di pino.

Ebbene si, ho detto proprio aghi di pino e la conferma dell’ alto contenuto di vitamina C arriva dai risultati di una ricerca effettuata da studiosi americani e canadesi insieme anche ad alto contenuto di minerali.

Per preparare l’ infuso con gli aghi di pino è davvero molto molto semplice, basta infatti seguire i classici procedimenti che si utilizzano per preparare quelli con le altre erbe, infatti è sufficiente immergere gli aghi di pino all’ interno di un pentolino con all’ interno acqua bollente.

 

In ebollizione gli aghi devono restare per alcuni minuti e lasciato riposare per altrettanti minuti permettendo così alla bevanda di freddare per poi berla.

Se proprio non volete azzardare una bevanda preparata con gli aghi di pino presenti in strada potete procurarvi il necessario recandovi presso una qualsiasi erboristeria oppure negozi specializzati nella vendita di prodotti biologici.

Potrete infatti in questi shop trovare gli aghi di pino imbustati e soprattutto pronti ed aromatizzati, così sarà sicuramente più gradevole bere una bevanda profumata ricordando molto quelle che abitualmente consumate di tè al profumo di cannella oppure frutta, l’ esperienza sarà sicuramente più piacevole.


Visualizza altro http://benessere.atuttonet.it/cura-del-corpo/aghi-di-pino-un-concentrato-di-vitamina-c.php#ixzz2J5Bez5iy

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